La storia inventata

Lorenzo si perde nel bosco

 

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Progetto

 

     

 

Come al solito Lorenzo si allontana sempre, è la disperazione di mamma e papà. Anche quel giorno, durante la scampagnata in montagna, Lorenzo si incammina per un sentiero poco transitato. Cammina e cammina, ad un certo punto vede in lontananza tanti alberi, alti e maestosi, belli, verdi e con tante tante foglie. Lorenzo non resiste, si mette a correre come se, da un momento all'altro, quel posto dovesse sparire. Deve fare presto, la curiosità è tanta. Eccolo là, Lorenzo, nel fitto del bosco. Vedere tanti alberi, così alti e giganteschi, lo emoziona tantissimo. Uno scoiattolo sembra salutarlo dal tronco di un albero, gli uccellini svolazzano tra i rami più alti di un alberello più basso. Sotto un grande tronco, alcuni funghetti fanno capolino tra le foglie variopinte cadute da qualche giorno. Ad un tratto però, Lorenzo si accorge che i raggi del sole non filtrano più tra le foglie. Guarda in alto, il cielo prima celestino, è diventato blu quasi scuro. Si gira indietro, e solo allora si accorge di essersi allontanato troppo, dietro di lui solo alberi, alti e bassi, grossi e piccoli, vicini e lontano. Impaurito, si siede sotto un grosso tronco di un albero altissimo. Piange, sa che è difficile tornare indietro. E' solo. Anche gli uccellini non cinguettano più, dormono nel nido. Tutto intorno è silenzio, solo qualche gufo ogni tanto si fa sentire. Il pianto, la stanchezza, il silenzio fanno addormentare il piccolo. E sogna di uno gnomo, di nome Carletto che ogni tanto appare e scompare e il colore del suo cappellino è sempre diverso, una volta giallo, o rosso o viola e via con gli altri colori dell'arcobaleno. Lo gnomo si avvicina e gli porge un cappellino arancione. "Te lo regalo", gli dice, "ne ho tanti, me li ha comperati la mia mamma" Lorenzo non vorrebbe ma lo gnomo glielo posa sulla testa.

 -"Sei bellissimo e perfetto, è tuo"

Lorenzo ringrazia e sorride al piccolo gnomo con le orecchie un po' a punta.

-"Tu chi sei?" gli chiede.

-"Sono lo gnomo Carletto, un tuo amichetto. Ho visto che sei in difficoltà e sono venuto in tuo aiuto. Io abito qui, insieme a mamma e papà, i miei fratellini e tanti tanti amici. Non avere paura, io ti aiuterò ad uscire da qui, vedrai, sarà facile, così facile che ogni giorno potrai venirmi a trovare. Cosa importante è fare amicizia con tutti noi, con le persone che ti sorridono e che ti vogliono bene"

Lorenzo si sente rassicurato dalle parole gentili del nuovo amichetto e gli porge la mano. In quel momento, la voce della mamma lo sveglia.

-"Dai Lorenzo, andiamo a casa. Domani è il tuo primo giorno di scuola, non possiamo tardare"

Il bambino capisce di aver sognato, getta le braccia al collo della mamma e con slancio le dice:

-"Va bene, mamma, ma tu starai un po' con me? Non voglio perdermi nel grande bosco"

-"Certo"risponde la mamma con voce rassicurante, starò un po' con te fino a quando non avrai trovato un amichetto con cui giocare"

-"Si, si, lo Gnomo Carletto..."

- Lo Gnomo Carletto? Ma cosa dici?"

"Niente niente"

Da dietro un cespuglio, lo gnomo Carletto lo saluta con un berretto..."Indovinate di che colore?....Bravi...proprio arancione.

-"Ci vediamo a scuola, Lorenzo, domani!"

(Giovanna Corsi)

Storia incompleta...sarà ampliata, in ogni sua parte, in itinere, con l'aiuto prezioso dei bambini

 

 

Costruiamo il bosco per la drammatizzazione della storia

             
             
       
             
             
       
             
       
             
 
             
             
             
             
             
             
 
             
             
     
             
Gli alberi delle stagioni