"La nostra storia del

Pesciolino Arcobaleno"

 

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Perchè un progetto sul mare?

Perchè i bambini hanno ancora sulla pelle il profumo della salsedine,

 nelle orecchie il frangersi delle onde sugli scogli,

sulle labbra il sapore dell'acqua salata,

negli occhi una grande distesa di acqua blu, verde smeraldo, celeste, trasparente.

Perchè una storia fantastica?

La storia fantastica perchè, nella mente del bambino,

dentro quella grande distesa di acqua blu, succedono avvenimenti e vivono personaggi fantasiosi.

Le insegnanti prendono spunto dal racconto di Pfister Marcus: " Arcobaleno, il pesciolino più bello di tutti i mari "

Con l'aiuto dei bambini ne stravolgono la storia, 

ne fanno il filo conduttore del Progetto, fissano obiettivi e strategie  per la conoscenza dei colori,

dei giorni della settimana, dell'alternarsi del giorno e della notte,

 dello scorrere del tempo, dei rapporti topologici, dei primi accenni di logico-matematica;

per rafforzare l'identità, l'amicizia, la bontà, la gentilezza, i modi comportamentali corretti;

ne costruiscono giochi motori e imitativi, drammatizzazioni, attività grafico-pittoriche,

musicali, poesie e filastrocche per liberare la fantasia e la curiosità dei bambini,

per proiettarli, con un pizzico di magia, nel fantastico mondo degli abissi marini.

 

 

 

  Il Pesciolino Arcobaleno, geloso delle sue scaglie colorate, non voleva regalarne neppure una.

 I suoi amici decisero allora di non giocare più con lui e lo lasciarono solo.

Arcobaleno soffriva molto perchè vedeva i suoi compagni che scherzavano e si divertivano.

A lui sarebbe piaciuto molto far parte di quella allegra compagnia...cosa fare?

Sacrificare qualche scaglietta oppure rimanere solo a guardare?

 Improvvisamente decise, in fondo i pesciolini erano solo sette...

ma avrebbero dovuto guadagnarsela la scaglietta.

-Va bene, amici miei,

regalerò una scaglietta colorata ad ognuno di voi ma dovete rispondere

 in modo giusto alle domandine che vi farò-

Li chiamò uno ad uno...

 

 

   -Lunedì, vieni qua, quale scaglia vuoi?-

 -Una tutta gialla-

-Gialla come?- chiese Arcobaleno

-Gialla come il sole!-

Arcobaleno si strappò una scaglietta gialla e gliela porse

-Bravo, hai risposto bene, ecco la tua scaglietta gialla-

 

 

  -E tu Martedì, quale vuoi?-

-Quella blu. Mi piace il blu-

-Blu come?-

-Blu come le onde del mare!-

-Bravo, ecco una scaglietta blu per te-

 

 

  -Mercoledì, di che colore vuoi la scaglietta?-

-Rossa, la voglio rossa!-

-Rossa come?-

-Rossa come le barchette che hanno colorato i bambini!-

-Bravissimo Mercoledì, eccoti una scaglietta rossa-

 

 

  -E tu Giovedì? Come la vuoi?

-La voglio verde, Arcobaleno-

-Verde come?-

-Verde come le conchiglie sulla scheda della scuola!-

-Bene, bravo Giovedì, ecco una scaglietta verde per te-

 

 

  -Venerdì, ora tocca a te, quale colore ti piacerebbe avere?-

- Arancione, la voglio arancione-

-Arancione come?-

-Arancione come i pesci nostri amici!-

-Sì, Venerdì, pronta una scaglietta arancione per te-

 

 

  -E tu, Sabato, che colore scegli?-

-Scelgo il viola-

-Viola come?

-Viola come il colore della balena!-

-Eccoti la tua scaglietta viola, bravo-

 

 

  -Domenica, ora tocca a te-

-Arcobaleno, amico mio,

 a me piacerebbe avere una scaglietta diversa da tutte le altre, potresti regalarmela, per favore?-

Per te, Domenica,

 per la tua gentilezza e per la buona educazione con la quale mi hai chiesto la scaglietta, ce n'è una tutta dorata-

-Veramente, Arcobaleno? Come sono contenta!

 Una scaglietta dorata come le stelle nella notte stellata!

Grazie Arcobaleno, sarai per sempre l'amico mio sincero e sai cosa ti dico?

Sei un pesciolino molto buono. Andiamo a giocare ora-

 

Il pesciolino Arcobaleno si allontanò con i suoi amici.

 

 

Nuotavano nel mare più profondo e più blu, quando, improvvisamente, videro, in lontananza, qualcosa di molto grosso e di molto scuro.

Si avvicinarono timorosi, anzi, fu la cosa molto grossa e molto scura che in un attimo fu vicino a loro.

-Chi sei?- chiese Arcobaleno

 

 

  - Sono la balena, e voi chi siete?-

- Io sono Arcobaleno e questi sono i miei amici Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato e Domenica.

-E tu come ti chiami balena?

-Non lo so, nessuno mi ha mai chiamata...-

-Allora il nome te lo diamo noi...Violetta, ecco, ti chiamerai Violetta-

-Che bello! Violetta, mi piace moltissimo, grazie!

-Dove te ne vai Violetta, sola soletta?-

- Me ne vado, sola soletta, a spasso nella profondità del mare -

Ma che belle scaglie avete, posso averne una anch'io, per piacere?-

 

 

 

Arcobaleno stava quasi per dargliela, quando, improvvisamente, arrivò un pescecane, tutto grigio, quasi nero.

 

 

  -Ho trovato la maniera di farmi un vestito nuovo- pensò il pescecane vedendo Arcobaleno.

- Ciao carini, dove pensate di andare?

Se volete passare di qui dovete darmi tutte le vostre scaglie colorate, ed anche tutte le tue, caro il mio pesce colorato-

-Arcobaleno, mi chiamo Arcobaleno e le mie scagliette colorate puoi dimenticartele!-

-Arcobaleno ha ragione, intervenne la balena, le scaglie sono sue, con quale diritto vuoi appropriartene?-

-Sono stanco di avere addosso questo brutto colore, grigio scuro, quasi nero-

-Ma non è colpa nostra!- risposero in coro tutti gli altri pesciolini.

- Ma io voglio lo stesso tutte le scaglie, altrimenti potete scordarvi di passare qui!!!

Tornate indietro e non fatevi più vedere da me!-

La balena si fece gentile, si avvicinò al pescecane e gli chiese:

-Come ti chiami? Ce l'hai un nome?

-Certo che ce l'ho, mi chiamo Bullone-

-Allora, Bullone, perchè non chiedi ad Arcobaleno una sola scaglia?

 Perchè non provi a chidergliela per favore e magari anche con garbo?-

-Niente affatto!- rispose il grosso pesce. -

Ora vi farò vedere io! Sono anche un mago, lo sapete?

Ora vi farò scomparire per sempre!!! e pronunciò una formula magica.

-Pesciolino Arcobaleno

alla tua bellezza metto un freno

con i tuoi amici e la balena

diventa trasparente in un battibaleno!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      

 

  -Prepotente! gli disse la balena.

Ora capisco perchè sei sempre da solo e non hai amici, sei prepotente!

 Non si fa così, le cose si chiedono con garbo e per favore, sei un pesce proprio maleducato, vuoi le cose degli altri per forza!-

Ma intorno a lei non c'era più nessuno, solo l'acqua blu del mare. Allora cominciò a chiamare:

-Arcobalenooooooo! Lunedììì...Martedììì...Mercoledììì...Giovedììì...Venerdììì...

Sabatoooooo...Domenicaaaaaaaaaaaaaaaa! dove siete?-

-Siamo qui Violettaaaa! Tu piuttosto, dove sei?-

-Sono qui, non mi vedete?-

-No Violetta, non ti vediamooooo!-

Tutti erano diventati trasparenti, nessuno più li vedeva.

Improvvisamente però, la balena si accorse che le scaglie di Arcobaleno brillavano ancora.

-Arcobaleno, tu sei scomparso ma le tue scagliette si vedono ancora,

anche quelle che hanno al collo i tuoi amici, sembrate tante farfalline colorate che volano sui fiori!-

 

 

       

-Violetta, tu non ti vedi invece...sai cosa farò ora?

Regalerò anche a te qualche scaglietta così potrai farne una collanina...

in questa maniera anche tu sarai visibile, proprio come noi-

-Grazie Arcobaleno, amico mio gentile-

Detto fatto, Arobaleno si strappò una scaglietta di ogni colore e fece, con un pezzetto di filo di alga, una collana per Violetta,

lei se la mise al collo e improvvisamente apparve come un fiore dai sette colori.

 

 

  Violetta ringraziò il pesciolino tanto generoso e tutti insieme si avviarono in cerca di un posto per dormire.

Ormai il mare era tutto buio, i raggi del sole non arrivavano più nella profondità marina.

Erano contenti, nonostante tutto.

Il cattivo pescecane li aveva resi trasparente ma ugualmente avevano trovato il modo per vedersi e stare tutti insieme.

 

 

  Un pesce martello che dormiva sotto uno scoglio, vide le scagliette luminose passare.

Si incuriosì molto e decise di seguirle.

 

Tutte si rifugiarono sotto un anemone di mare, la balena, che era molto grande, restò nei paraggi, quasi a voler proteggere i suoi piccoli amici.

 

 

 Erano splendide. Ma che razza di pesce erano?

L'avrebbe sicuramente scoperto.

 Si avvicinò un po' di più a loro e chiese:

 

 

  -Chi siete?-

 

I pesci già dormivano e non risposero.

 Erano troppo stanchi, avevano subito la magia del pescecane ed erano ancora molto impauriti.

Il pesce martello non si diede per vinto e restò anche lui nelle vicinanze per vedere meglio i pesci luminosi alle prime luci dell'alba,

 quando il sole avrebbe illuminato con i suoi raggi la profondità del mare.

Il mattino seguente, infatti, quando i pesci si svegliarono, cominciarono a rincorrersi e a girare  intorno alla balena per giocare anche con lei.

 Era bellissimo, sembrava una danza di farfalle colorate intorno ad un grande fiore.

-Che bello! Siete dei pesci o dei fiori? Da dove venite? Io sono un pesce martello e mi chiamo Chiodino....-

I pesciolini e la balena cominciarono a ridere:

- Che strano nome hai Chiodino!-

Noi siamo Arcobaleno, Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica e Violetta-

-Ahahahahah! i vostri nomi invece non sono strani vero?-

Tutti si misero a ridere divertiti.

-Siamo pesci anche noi, Chiodino-

-Ma siete dei pesci strani però-

-Siamo invisibili perchè Bullone ha fatto una magia su di noi.

Tu puoi vederci grazie alle scaglie colorate che il nostro amico Arcobaleno ci ha regalato.

- Mi dispiace, amici miei, io non posso fare nulla per voi-

-Non preoccuparti Chiodino, per noi è importante stare insieme e lo hai visto no? riusciamo anche a divertirci-

-Bene- disse Chiodino. - Sapete che ho un' orchestrina?

 Si chiama "Orchestrina del mare blu " Cosa ne dite di venire a trovarmi questa sera?

Potreste improvvisare una danza, vi va?-

-Grazie, Chiodino, verremo certamente!-

 

 

E così fu. I pesciolini si recarono alla festa di Chiodino, il quale, molto educatamente, presentò loro i suoi amici orchestrali:

- Do suona il pianoforte, -Re il violino, Mi la chitarra, Fa la tromba,

Sol la batteria, La  il sassofono, Si il tamburello.

 

Le stelline marine di colore rosso si posizionarono sul pentagramma e presero il posto delle crome, le stelline marine di colore blu, invece, presero il posto delle biscrome.

 Per l'occasione, la balena Violetta prese il posto della chiave di violino.

Chiodino, in frac, con tanto di cilindro e di papillon, prese la bacchetta e diresse, da sopra una scoglio, l'orchestrina del mare blu.

 I pesciolini trasparenti improvvisarono una danza bellissima, da sogno e i granchietti, tutti intorno, avevano un campanellino.

 La festa risultò un successo. Erano presenti tutti i pesci del mare. Tra loro c'era pure un cavalluccio che si chiamava Marino.

Marino si avvicinò ad Arcobaleno, che era il più visibile, e volle sapere da lui tutta la storia della loro trasparenza.

Arcobaleno gli raccontò di Bullone e della sua prepotenza, di come era stato ingiusto e cattivo con lui e con i suoi amici, compresa la balena.

 Il cavalluccio andò su tutte le furie.

Promise ad Arcobaleno che sarebbe andato alla ricerca del pescecane e che lo avrebbe costretto a togliere quella brutta magia.

E così fece. Ci vollero molti giorni perchè lo trovasse ma quando lo vide subito lo apostrofò:

- Bullone, dobbiamo fare quattro chiacchiere noi due! -

Il pescecane si avvicinò minaccioso:

 - Cosa c'è che non va, Marino? Sei forse amico di quei pesci invisibile che ho incontrato qualche giorno fa? Vuoi fare la stessa fine per caso?-

-Bullone, non scherzare con me.

 Sai che potrei farti morire di fame?

Ti seguirò ovunque andrai ed avvertirò i pesci della tua presenza, loro scapperanno e tu rimarrai senza pranzo e senza cena.

 Devi subito togliere quella malefica magia ai miei amici!-

 Marino era veramente furioso.

-Va bene- disse Bullone - accompagnami da loro.

Marino e Bullone si avviarono verso la profondità del mare, dove erano sicuri di trovare i pesciolini e la balena.

 Alla vista del pescecane, i pesciolini si nascosero dietro uno scoglio, impauriti e tremanti.

-State calmi, amici miei. Bullone non ha cattive intenzioni, anzi, sicuramente vorrà rimediare al torto che vi ha fatto- li rassicurò il cavalluccio.

Pian pianino, i pesciolini uscirono dal nascondiglio. Bullone però, non voleva darsi per vinto e mise una condizione:

-Sono pronto a togliervi la magia se promettete che da domani andrete a scuola dal Polipo Rosario-

-Dal Polipo Rosario? Chi è questo signore?- chiesero un po' titubanti i pesciolini.

-E' il direttore di una bellissima scuola, dove tutti i pesciolini imparano tante cose belle- rispose Bullone

-E tu? Perchè non sei andato in quella bellissima scuola?

 Perchè te ne vai a bighellonare nelle profondità del mare a fare quelle brutte magie?- gli chiese la balena Violetta.

- Perchè io sono un Bullone di nome e di fatto, faccio dispetti ai pesciolini e faccio "arrabbiare" il direttore e le maestre.

Mi piace fare marachelle, non ubbidisco mai perchè mi piace fare sempre quello che mi pare e così nessuno mi vuole bene-

disse un po' dispiaciuto il pescecane.

Lo vedi Bullone?

Perchè mai ti comporti così?

 Non puoi essere più gentile con tutti? gli disse Marino:

 - Dai, domani vieni a scuola con noi, parlerò io al direttore e vedrai che ti perdonerà. Ora però togli la magia ai pesciolini....-

Bullone, divenuto più bonario, recitò la formula:

-Pesciolino Arcobaleno, torna sereno,

insieme ai tuoi amici riprendi il colore,

te lo dico così, con tutto il cuore,

riapparite su, in un battibaleno-

I pesciolini tornarono visibili e cominciarono a nuotare felici intorno al pescecane.

 Avevano dimenticato già tutto, erano diventati  buoni amici anche di Bullone.

Improvvisamente, Arcobaleno, si tolse una scaglietta tutta rossa e la mise sulla pinna di Bullone:

 -Ecco, ora anche tu hai un po' di colore, questa scaglietta rossa vuole dire che ti abbiamo perdonato e che ti vogliamo bene.

La mattina seguente, tutti uscirono allegri e contenti con i loro zainetti e si avviarono, con Marino, verso la scuola.

 Era veramente bella quella scuola, aveva ragione il cavalluccio.

C'erano tanti pesciolini con le loro mamme e i loro papà, c'era la sirena Mae e la sirena Stra  che accoglievano tutti i pesciolini ,

 c'erano tanti banchetti e tante seggioline, tutte verdi e marrone,

 c'erano tanti giocattoli, colori, fogli, cartoncini e persino un ristorante,il -Ristorante della sirenetta-

dove i pesciolini potevano mangiare tante cose buone e diventare grandi grandi..

Il direttore li accolse bonario ed anche Bullone, dopo la promessa di non combinare più guai, fu riammesso a scuola.

 Arcobaleno regalò, alle due maestre sirene, una scaglietta gialla e una blu per farle apparire belle come il sole e come il mare.

Al polipo Rosario una scaglietta verde per ringraziarlo di aver perdonato Bullone.

 A Marino, invece, regalò una scaglietta arancione ed anche Chiodino ebbe una bella scaglietta viola, perchè, nel frattempo, si era fidanzato con Violetta.

 Veramente una marea di colori, un arcobaleno!

Le maestre intonarono una bella canzoncina e i pesciolini fecero un bel girotondo:

 - Come è bello avere un mondo di amici....- poi tornò, nel grande mare blu, il silenzio.

 Tutti erano tornati a casa e già dormivano beati.

In lontananza si udivano solo le note dell'Orchestrina del mare blu che suonava: - Sono il silenzio, sccccccccccccccccc.............-

Dopo un po', Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si, riposero i loro strumenti musicali negli astucci e, senza far rumore, si addormentarono.

Nel grande mare era tornato il silenzio che porta la pace.

Una scaglietta dorata brillava proprio lì vicino perchè, ancora una volta, aveva vinto l'amicizia.

(Giovanna Corsi)

 

 

 

 

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